Guide  20 Ottobre, 2025

Rischio stress lavoro-correlato: obblighi, valutazione e strumenti digitali 2025

Rischio stress lavoro-correlato: obblighi, valutazione e strumenti digitali 2025

La gestione dello stress lavoro-correlato (SLC) è oggi uno degli aspetti più delicati e sottovalutati della sicurezza sul lavoro.
Con le nuove linee guida INAIL 2025, le aziende sono chiamate a un approccio più concreto, documentato e continuo nella valutazione del rischio psicosociale, anche con l’aiuto di strumenti digitali che semplificano la raccolta e l’analisi dei dati.

Vediamo cosa prevede la normativa aggiornata, chi è obbligato alla valutazione e come utilizzare al meglio le nuove soluzioni per monitorare il benessere organizzativo.

In breve

✔ La valutazione dello stress lavoro-correlato è obbligatoria per tutte le aziende, anche con un solo dipendente
✔ Le nuove linee guida INAIL 2025 richiedono una valutazione dinamica e partecipata, aggiornata nel tempo
✔ Devono essere coinvolti RSPP, RLS e medico competente
✔ L’analisi si articola in due fasi: valutazione oggettiva e valutazione soggettiva
✔ La mancata valutazione comporta sanzioni da 2.000 a 6.000 euro

Cos’è lo stress lavoro-correlato e perché è obbligatorio valutarlo

Lo stress lavoro-correlato è definito dal D.Lgs. 81/08 come una condizione che può insorgere quando le richieste lavorative superano le capacità o le risorse del lavoratore, generando effetti negativi su salute, efficienza e clima aziendale.

Rientra a pieno titolo tra i rischi da valutare nel DVR (Documento di Valutazione dei Rischi).
La mancata valutazione è considerata una violazione grave, punita come omissione della valutazione dei rischi.

Le novità delle Linee Guida INAIL 2025

Le linee guida aggiornate al 2025 introducono un approccio più moderno e integrato, con tre principali novità:

1️⃣ Valutazione continua e non una tantum
Il rischio stress deve essere rivalutato ogni volta che cambiano le condizioni organizzative (nuovi turni, smart working, riorganizzazioni, aumento del carico di lavoro).

2️⃣ Coinvolgimento attivo dei lavoratori
È richiesto un metodo partecipativo: questionari anonimi, interviste e focus group.

3️⃣ Monitoraggio digitale e archiviazione tracciabile
INAIL raccomanda l’uso di strumenti digitali per registrare i dati, elaborare indicatori e conservare in modo sicuro la documentazione.

Come si effettua la valutazione 2025 passo dopo passo

La metodologia INAIL prevede due livelli di approfondimento:

🔹 Fase oggettiva (indicatori aziendali)

Riguarda dati misurabili e documentabili, come:

  • Assenze per malattia o infortuni ripetuti

  • Turnover e rotazione del personale

  • Segnalazioni o reclami formali

  • Straordinari frequenti o picchi di produttività anomali

  • Conflitti interni o mancata collaborazione

Questi dati vengono raccolti dal datore di lavoro con il supporto di RSPP e RLS.

🔹 Fase soggettiva (percezione dei lavoratori)

Si basa su questionari anonimi che valutano:

  • Carico di lavoro

  • Chiarezza dei ruoli

  • Comunicazione interna

  • Supporto dei superiori e dei colleghi

  • Equilibrio vita-lavoro

Le nuove linee guida prevedono modelli di questionario standardizzati, disponibili anche in formato digitale.

Chi deve partecipare alla valutazione

La normativa 2025 ribadisce che la valutazione dello stress lavoro-correlato non può essere svolta solo dal datore di lavoro.
Devono essere coinvolti attivamente:

  • Datore di lavoro / RSPP – responsabile del processo

  • RLS o RLST – rappresentante dei lavoratori

  • Medico competente – in caso di lavoratori soggetti a sorveglianza sanitaria

  • Lavoratori – mediante questionari anonimi o focus group

Sanzioni per mancata o errata valutazione

Violazione Sanzione minima Sanzione massima Rischio aggiuntivo
Mancata valutazione rischio stress 2.000 € 6.000 € Sospensione attività e prescrizione INL
DVR non aggiornato dopo variazioni organizzative 1.200 € 4.800 € Diffida e obbligo di revisione immediata
Mancata documentazione dei risultati 1.000 € 3.500 € Segnalazione a INAIL in caso di infortunio

Oltre alle sanzioni economiche, la mancata valutazione può aggravare la posizione dell’azienda in caso di infortunio o malattia professionale.

Consigli pratici per una valutazione efficace

✔ Effettua la valutazione almeno ogni 2 anni o in caso di cambiamenti organizzativi
✔ Coinvolgi i lavoratori in modo anonimo per ottenere dati reali
✔ Analizza i risultati insieme al medico competente e al RLS
✔ Inserisci nel DVR una sezione dedicata al rischio stress con data e firma
✔ Conserva report e questionari 

Conclusioni

La gestione del rischio stress lavoro-correlato non è più solo un adempimento formale: rappresenta un indicatore di benessere, efficienza e produttività aziendale.
Le nuove linee guida INAIL 2025 spingono verso una sicurezza più “umana” e partecipata, dove anche il clima lavorativo diventa parte integrante della prevenzione.

💬 Hai dubbi su come valutare lo stress nella tua azienda o su come integrare la valutazione nel DVR?
Scrivilo nei commenti: i nostri esperti risponderanno con esempi pratici e consigli aggiornati.

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